Menù da Tiffany

Il menù da Tiffany propone delle ricette chic come la diva di Colazione da Tiffany. Il riferimento non è un caso perché le ricette ci sono state inviate proprio dalla foodblogger Francesca Maria Battilana, curatrice del raffinato blog Breakfast at Tiffany’s. Buona colazione… ops cena!    

Menù dei silenzi per cena

Il menù dei silenzi per cena è ispirato dall’ormai famosa canzone di Malika Ayane “Adesso e qui (nostalgico presente)” che tutti abbiamo ribattezzato, per l’appunto… Silenzi per cena. Il testo, molto particolare a nostro giudizio, invita a godersi il momento senza timore del futuro. E se il futuro ci riservasse una vita fatte di cene mute? Prima di tutto ricordate che anche una pellicola muta può trasmettere emozioni e, secondo, che voi siete i protagonisti del vostro film. Per cui, eccovi delle ricette per una cena che non ha bisogno di essere sottolineata da parole, con una colonna sonora tutta [...]

Menù speziato

Le spezie sono quegli aromi che in un istante vi regalano un biglietto di sola andata per l’oriente riuscendo allo stesso tempo a farvi varcare i confini del tempo e a spedirvi nel passato. Esse erano utilizzate già dagli antichi Egizi quasi 5000 anni fa e sono sicuramente la caratteristica principale che contraddistingue il territorio indiano. Ecco menù speziato che vi conquisterà con i suoi aromi caldi ed equilibratamente pungenti facendovi scoprire particolari miscele come il Garam- Masala indo-pakistano, un insieme di spezie tostate molto gustoso.

 

Il rumore e il suo impatto sulla percezione del cibo e delle bevande

rumore e cibo

I ristoranti stanno diventando più rumorosi. Questo, almeno, è ciò che i critici gastronomici ci dicono e quanto evidenziato da un articolo pubblicato su Flavour. Secondo alcuni critici, altro non è che una scelta di diversi chef influenti di far ascoltare in sala la stessa musica che loro amano ascoltare in cucina. Altri vedono un ulteriore motivo collegato al tentativo dei ristoratori di incrementare i profitti. Come ad esempio all’Hard Rock Cafè, i cui fondatori si resero conto che mettendo musica ad alto volume e molto ritmata, i clienti abituali parlavano meno, consumavano di più e se ne andavano in fretta, una tecnica documentata dall’International Directory of Company Histories.

 

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Bamama: il popcorn diventa pop

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A Bologna e a Torino potete trovare gli unici negozi dedicati esclusivamente ai popcorn: i Bamama. Il brand che riprende le iniziali dei giovani soci (Barbara, Maria, Manuele) è nato con il desiderio di ampliare il pubblico di un alimento relegato sino ad ora alle sale cinematografiche. Il pop corn (pop=scoppio e corn=mais) è uno snack leggero e da passeggio soprattutto perché questi shop sono situati nei centri città (Via Fossalta a Bologna e Piazza Statuto a Torino).

I popcorn si possono gustare in diverse ricette e noi abbiamo apprezzato particolarmente “Dolce salato” e “Tartufo” per l’originalità e la piacevolezza al palato. La lista però è molto più ampia e la trovate qui www.bamama.it/slurp

 

 

 

 

 

Non vi resta che sperimentare sia in Emilia che in Piemonte questo scoppiettante e sempre più popolare modo di mangiare i popcorn e vi lasciamo con un video del 1969 del compositore Gershon Kingsley. Il titolo non ve lo diciamo ma vi basterà ascoltare le prime note per capire di cosa si tratta.

 

Streeat FoodTruck Festival a zonzo per l’Italia

FoodTruck

Dopo il successo delle due edizioni milanesi che hanno visto la partecipazione di quasi 50.000 persone, lo STREEAT FOODTRUCK FESTIVAL  l’unico festival italiano interamente dedicato al cibo di qualità su ruote e a ingresso gratuito – diventa itinerante e, a partire da marzo, farà tappa a Roma, Firenze, Bologna, Sarzana (SP), Padova per poi tornare a Milano.

Queste le tappe in programma: 27, 28, 29 marzo a Roma (Città Altra Economia); 10, 11, 12 aprile a Firenze (Piazzale del Parco delle Cascine); 24, 25, 26 aprile a Bologna (Parco 11 Settembre); 15, 16, 17 maggio a Sarzana (Piazza Matteotti); 29, 30, 31 maggio a Milano (Carroponte di Sesto San Giovanni); 5, 6, 7 giugno a Padova (Outdoor Gran Teatro Geox); 18, 19, 20 settembre a Milano (Carroponte).

Prelibatezze italiane e internazionali  si legge sul programma  dal dolce al salato incontreranno la praticità del cibo di strada. Fast, Cheap, Gourmet, Design e Spirito on the road si fondono e convivono sui camioncini allestiti come vere e proprie cucine itineranti, offrendo un’esperienza gastronomica unica, assolutamente innovativa e al passo coi tempi.

In ogni città lo STREEAT FOOD TRUCK FESTIVAL sarà una 3 giorni dove il cibo sarà il protagonista assoluto: non solo grazie ai piaceri del palato, ma anche ad una serie di eventi collaterali come workshop, presentazioni, musica e intrattenimento.

Maggiori info sul sito www.streeatfoodtruckfestival.com

Gianfranco Iervolino: l’artista della pizza

Iervolino

Pizzaiolo da quasi vent’anni con un’innata dote nella ricerca di ingredienti partenopei e nella sperimentazione degli impasti a lunga lievitazione. Lui è Gianfranco Iervolino della pizzeria Palazzo Vialdo di Torre del Greco.
Gianfranco è docente presso la scuola del Gambero Rosso e l’Università di scienze gastronomiche a Pollenzo. Parallelamente alla sua passione per la pizza ama anche la musica e si è formato presso la scuola per musicisti al centro culturale della canzone napoletana.

Tra farine e note musicali riesce così ad allietare la serata dei propri clienti con grandi brani partenopei dal 600 al 900 a suon di chitarra e mandolino.
Questo spirito eclettico si è anche riversato in una creazione gastronomica: la pizza “arte”. Una proposta sviluppata come una sinfonia di sapori in cui gorgonzola, pancetta di maiale nero casertano e pepe verde costituiscono l’accordo principale.

 

Ecco la ricetta che lui stesso ci ha fornito:
un panetto di pizza di 260 gr fatto con farina 00 e il 20% di farina di tipo 1. Fare una focaccia con dei tocchetti di gorgonzola morbido all’uscita e un filo di olio evo campano.
Adagiare sopra delle fette di maialino nero casertano e delle fette di mozzarella di bufala a crudo e guarnire con erba cipollina.
Cuocere nel forno napoletano per circa 90 secondi a 430 gradi.

E buon appetito sulle note di Carmela, un omaggio del nostro pizzaiolo-artista al maestro Sergio Bruni

#Sanremo2015: in Casa Sanremo-Lancome una lounge dedicata al cibo

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Casa Sanremo, l’hospitality del Festival della Canzone Italiana firmata dal Consorzio Gruppo Eventi e nata da un idea di Vincenzo Russolillo e Mauro Marino, per l’ottavo anno consecutivo, ritorna al Palafiori dall’8 al 14 febbraio.
Casa Sanremo non è solo il posto ideale in cui artisti, musicisti, giornalisti ed addetti ai lavori del mondo dello spettacolo trovano il giusto ambiente per parlare del Festival, ma anche un luogo dove nascono naturalmente Jam session e show case, dove l’ospitalità si respira nell’aria e il buon cibo ed il buon bere la fanno da padroni.

Cooking show, una lounge firmata Basilicata e il Festival del Gelato Mediterraneo

In una casa non può mancare la buona cucina e quella di Casa Sanremo-Lancome mette insieme le eccellenze enogastronomiche del territorio, selezionate da Fofò Ferriere di Dispensa Italiana, con la indiscussa professionalità di importanti marchi e prodotti italiani. Anche quest’anno inoltre, in esclusiva per Casa Sanremo, si ripeterà l’appuntamento italiano del Bocuse d’or diretto dal giornalista enogastronomico Luigi Cremona e con interessanti cooking show.

La lounge, raffinato luogo d’incontro posta all’ultimo piano del Palafiori, quest’anno è dedicata alla Basilicata ma accoglierà gli ospiti con i prodotti e le eccellenze della Campania, Calabria, Puglia, Abruzzo, Sicilia, Lazio, Cremona. Insomma, il cibo come icona identitaria di un territorio.

Casa Sanremo Lancôme è stata scelta per la presentazione in anteprima del Festival Mediterraneo del Gelato.

Libri e cucina. “La ricetta del Sindaco”, il giornalista Massimiliano Cavaleri presenta un volume che, attaverso la tradizione gastronomica, racconta la provincia di Messina, ricca di borghi considerati tra i più belli d’Italia. La prefazione è di Maria Grazia Cucinotta.

Come creare un menù

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Come per scrivere un articolo per un quotidiano così per creare un ottimo menù bisogna rispondere alle celebri 5 W: Who: chi? What: cosa? When: quando? Where: dove? Why: perché?
Ecco gli aspetti essenziali che non devono essere mai trascurati per scegliere il menù giusto.

Chi
Valutate il tipo di ospiti da ricevere, se li conoscete converrà tener conto dei gusti di ciascuno [oltreché allergie e divieti religiosi], mentre in caso non li conosceste sarà meglio attenersi a qualcosa di classico e di sicura soddisfazione per tutti.
Tomatosalsa.it

Cosa
Un piatto, e un menù, non possono prescindere da un’armonia dei colori. Almeno tra le pietanze (e date un’occhiata a come si abbinano alle stoviglie).
Csaba dalla Zorza per Vanity Fair

Quando
Tenete presente la data e l’occasione della festa: la data determina la stagione e quindi i prodotti disponibili sul mercato, e l’occasione definisce il tono e, qualora lo si voglia assegnare, il tema della festa.
La grande mela

Dove
Il menù deve esser scelto in base al tipo di stoviglie a disposizione. L’antipasto servito nel piatto piccolo potrebbe esaurire i piattini utili anche per l’inalata, il dolce, la frutta. Non sarebbe elegante lavare le stoviglie durante la serata.
Corso rapido di galateo

Perché
Partite con antipasti e primi leggeri e aromatici per giungere progressivamente a sapori più forti e condimenti impegnativi. Il “piatto forte”, solitamente il secondo, segnerà il culmine da cui ridiscendere verso formaggi delicati e dolci al cucchiaio. Questo perché il nostro palato si adatta progressivamente alle sensazioni, e se viene subito “aggredito” da sapori intensi o piccanti e da condimenti eccessivamente untuosi tende a non apprezzare in seguito sapori più delicati.
Benessere.com

 

Cibo in aereo? Meglio un Bloody Mary

umami

Volo per Londra: avete mai notato quante persone chiedono un Bloody Mary in aereo? Tuttavia, se chiedeste loro quante volte ordinano lo stesso cocktail anche a terra, vi diranno di rado.
Tutto ciò ha indotto i ricercatori Charles Spence, Charles Michel dell’Università di Oxford e Barry Smith del Centre for the Study of the Senses di Londra a pensare che l’artefice di questa richiesta possa essere il pomodoro, ricco di umami.

Si tratta al momento di un presentimento ma l’umami sembra essere uno dei pochi sapori che riusciamo a distinguere indipendentemente dal rumore di fondo a cui siamo esposti durante il volo e che in un Airbus A320, ad esempio, si attesta attorno a 86db.

E’ stato già sperimentato che un forte rumore inibisce la percezione della dolcezza e della salinità e, se dovesse essere dimostrato che la percezione dell’umami è davvero insensibile al rumore, allora si potrebbe pensare addirittura di creare un menù che ruota attorno a questo sapore con alimenti come il parmigiano, pomodori e funghi. Recentemente proprio la British Airways si è mossa in questa direzione: ecco il video

Ricordiamo che gli ingredienti ricchi di umami sono da sempre utilizzati nella nostra cucina, basti ricordare la classica ”pasta al pomodoro”, spesso ricoperta da grandi quantità di parmigiano e sugo, per non parlare della pizza con pomodoro e acciughe. L’ultima combinazione, tra l’altro, produce un effetto presumibilmente potenziato del sapore umami.

Forse tutti quei viaggiatori che ordinano un Bloody Mary dopo che il segnale della cintura di sicurezza è stato spento hanno intuitivamente capito ciò che gli scienziati stanno solo ora lentamente venendo a scoprire empiricamente in merito all’interazione tra ciò che sentiamo e ciò che gustiamo. Solo la ricerca futura sarà in grado di dimostrare definitivamente se certi sapori sono più o meno colpiti dal rumore di fondo (o dalla musica) rispetto ad altri.

Nel frattempo, quando mangerete qualcosa in aereo, prestate attenzione al gusto e a cosa assaporate… darete un contributo alla scienza.

Fonte: Flavour Journal

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