Nell’anno di Expo, Slow Food e Slow Food Youth Network lanciano anche da Borgofuturo 2015 la grande sfida di Terra Madre giovani – We Feed the Planet. In occasione del festival della sostenibilità a misura di borgo di Ripe San Ginesio (Macerata), il 4 luglio saranno chiamati a raccolta i piccoli produttori per condividere le proprie idee di impresa sostenibile e mettere in luce le problematiche più sentite nel mondo degli small scale producers. Il programma poi si arricchisce dell’incontro “Paesologie” tra l’antropologo Franco Arminio e l’imprenditrice dei piccoli borghi Lorenza Cappanera.
L’Expo 2015 di Milano ha portato alla ribalta dei mass-media il tema della nutrizione del pianeta. Per Slow Food e lo Slow Food Youth Network, tuttavia, l’obiettivo è chiaro da molto tempo. Così com’è chiaro il ritratto di chi sta portando avanti il compito di “nutrire il pianeta”: contadini, allevatori e pescatori di piccola scala. “Tutte figure – sottolinea l’associazione – vicine alla terra che fanno molto più che produrre: ci insegnano a proteggere la varietà dei semi, le piante, le razze animali, l’acqua, il suolo, le fonti insostituibili del nostro nutrimento”. Avendo in mente questo ritratto, che si compone di migliaia di volti, mani, lingue e saperi, Slow Food e Slow Food Youth Network lanciano anche da Borgofuturo, nell’anno dell’esposizione universale sul cibo, Terra Madre giovani – We Feed the Planet: una grande sfida per poter discutere su come nutrire il pianeta con coloro che ne rappresentano il futuro, ossia i giovani agricoltori. Attraverso il loro esempio, Slow Food punta a coinvolgere le nuove generazioni nel tentativo di far capire che si può cambiare il sistema alimentare rispettando le risorse del pianeta.
L’appuntamento in programma a Borgofuturo (sabato 4 luglio) rappresenterà una vera e propria “chiamata” aperta a tutti gli small scale producers. Questi produttori di piccola scala animeranno un dibattito orizzontale con i partecipanti di Borgofuturo, per condividere le proprie idee di impresa sostenibile e mettere in luce le problematiche più sentite nel mondo dei piccoli produttori. L’incontro sarà anche l’occasione per selezionare un elenco di tematiche da portare al grande evento “We Feed the Planet” che si svolgerà dal 3 al 6 ottobre a Milano, dove Slow Food porterà Terra Madre nella città dell’Expo: “Perché – come spiega l’associazione – nessuno meglio dei contadini è in grado di raccontare come nutrire il pianeta e di assumersi questo compito nei prossimi anni”. Il rapporto tra giovani e agricoltura va ad aggiungersi ai temi cardine di questa quarta edizione di Borgofuturo, festival della sostenibilità a misura di borgo organizzato da Ripe San Ginesio, piccolo comune di soli 800 abitanti in provincia di Macerata. Il festival, che quest’anno si svolge il 4 e 5 luglio, prevede personalità di rilievo internazionale come Silvano Agosti e Serge Latouche, incontri, spettacoli e tavole rotonde, per immaginare una nuova dimensione per i piccoli centri urbani. Una nuova dimensione che passa anche dall’invenzione di un nuovo mestiere: il paesologo.
Niente app o strumenti digitali: basta osservare, capire, interpretare il paese in cui ci si trova. Il paesologo, una sorta di antropologo del centro urbano, si muove tra le mura del borgo, nelle case abbandonate, sulle strade dissestate dove tutto ha avuto inizio. Borgofuturo 2015 offre un passaggio di questa indagine, grazie all’incontro con l’antropologo Franco Arminio e con un’imprenditrice attenta ai piccoli borghi, Lorenza Cappanera di Marche Country Homes. L’appuntamento sarà un’occasione per riflettere sul patrimonio ambientale e sociale di piccoli borghi come Ripe San Ginesio, cercando di immaginarne possibili evoluzioni, ispirate dall’esperienza già in essere a Borgofuturo. Anche la musica può essere uno strumento di reinterpretazione dei propri luoghi. È quanto capitato a Jacopo Incani, cantautore noto con lo pseudonimo Iosonouncane. Dal viscerale riavvicinamento alla sua terra natale, la Sardegna, è nato il suo nuovo album DIE (“morire” in inglese, “giorno” in sardo). Psichedelia, canto a tenore sardo, elettronica e canzone d’autore, per raccontare due sponde: un uomo in mezzo al mare che teme di morire e una donna che lo guarda dalla terra ferma, vivendo il terrore di non vederlo mai più.